Giorgio La Pira racconta l’Annunciazione del Beato Angelico
Redazione di Dominicus
Giorgio La Pira, sindaco di Firenze e laico domenicano ci introduce a una delle più note e suggestive pagine dell’arte sacra. L’annunciazione del Beato Angelico, che impreziosisce il convento di San Marco. Con parole competenti e appassionate, La Pira ci mostra come, in un certo modo, l’opera sia l’idealtipo, l’immagine di tutte le immagini del nostro beato. Un sole attorno cui tutto quanto orbita. E perché tutto ciò? Perché l’Annunciazione è “l’evento” è il momento decisivo della storia della nostra salvezza. La forza di questa immagine è di essere allo stesso tempo, atemporale e astorica, ma visivamente collocata in un tempo e uno spazio. Quel tempo, in cui l’Angelico ha vissuto e quella Firenze riecheggiante dei versi danteschi e, attraverso questi, delle pagine dell’Aquinate. Il convento di San Marco era uno dei centri propulsivi di quella città che seppe essere “stupor mundi” per l’arte, la bellezza, la cultura, la fede. L’Annunciazione non ha smesso di parlare al cuore dell’uomo. Oggi, come ieri, il suo è un messaggio di fede, di speranza e di salvezza. “Ecco la serva del Signore, sia di me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.
Il commento è stato registrato per il ciclo di documentari “Io e…”, mandato in onda dalla Rai nel 1973, dal titolo “Giorgio La Pira e… ‘l’annunciazione’ del Beato Angelico”.